I videogiochi sono nati negli anni Settanta facendosi conoscere ai giovani che frequentavano sale giochi e bar prima di divenire amici inseparabili della maggioranza delle persone che, almeno una volta, hanno giocato ai videogames.
Dai locali pubblici i videogames sono, infatti, entrati in milioni di case conquistando gli adolescenti, ma anche i loro genitori, con le palline da ping pong, i fantasmi imprigionati in un labirinto ed i mattoncini con i quali creare muri infiniti.
Abbiamo ricordato alcuni dei primi videogames ai quali si poteva giocare attraverso delle console, collegate a televisioni oppure a computer, e periferiche che oggi ci appaiono oggetti d'antiquariato e che per gli adolescenti degli anni Ottanta rappresentavano uno dei doni più graditi.
La prima console da tavolo è stata messa in vendita nel maggio del 1972: una grande scatola bianca e marrone, scarsamente accattivante nelle forme e dai costi elevati e solo una piccola fetta del pubblico comprese la portata dell'innovazione che non rappresentò un grande successo dal punto di vista commerciale.
Il trionfo dei videogames non tardò però ad arrivare, complici console più moderne, joystick ultra sensibili, gamepad pratici da maneggiare, volanti e pedali per guidare mezzi virtuali, guanti, pistole ottiche e tante altre innovazioni che hanno trasformato gli hardware per giocare.
Naturalmente non sono mancate le interessati innovazioni anche a livello di software le quali hanno interessato tanto i videogiochi arcade, presenti nei locali pubblici, che le play stations da tavolo, nei loro diversi generi, dai giochi di ruolo a quelli sportivi, dai solitari ai giochi didattici.